“10 FEBBRAIO
..Ieri ho ricevuto l'avviso: dacché sto al servizio della Regione, una raccomandata, finalmente senza tassa a carico...
«È già qualcosa», mi sono detto.
I miei superiori, per il resto, sono stati piuttosto chiari e freddi: fra una quindicina di giorni, alla fine del mese cioè, dovrò lasciar libera la torre e dare le consegne. Per la prima volta da quando mi sono deciso a fare domanda di pensione ho sentito una stretta dentro, un brivido lungo, come un morso di malinconia. Sarà dipeso dal tono della lettera.
Ma cosa pretendevo? Del calore forse? Che mi si facessero gli elogi per posta?... Mi sono ripreso subito comunque. Che me ne starei a fare ancora qui? Anche potendo, sono talmente vecchio che, per dirne una, stamattina tirando i piedi fuori dal letto sono rimasto incantato, non saprei dire per quanto tempo, a guardare la grande «farnia» che si erge a pochi passi dalla finestra della mia camera. La finestra guarda a levante e i rami si agitavano al primo vento del mattino.
E così mi sono accorto che un albero può assumere la stessa importanza di una persona viva. Io sento per questa pianta, che durante cinquanta e più anni ho visto fiorire e rassodarsi, una venerazione familiare, e tra noi un legame tenace, un amore completo, vivo e cupo come le sue foglie, una reciproca fiducia senza reticenze... Sarei rimasto a meditare sulla natura di quest'albero se un primo starnuto non mi avesse avvisato del pericolo che corre un vecchio, anche come me fin qui sano, a stare con i piedi nudi sul pavimento.”